Cascina Castlèt, un'armonia di colori (di Luigi Garrone)

Scritto da Luigi Garrone

 

L'azienda agricola  “Cascina Castlet  di Mariuccia Borio”  è il “Cuore di Costigliole d'Asti. Tutti vogliono bene a Mariuccia. L'affermazione non è esagerata perché con il prossimo autunno Mariuccia festeggerà 51 vendemmie. Mezzo secolo di lavoro su “dolci” colline amorevolmente ricamate su gibbosi 31 ettari, con filari di pregiatissime viti: Barbera, Moscato, Cabernet, Uvalino, Chardonnay. In autunno l'azienda sarà aperta ai turisti come museo. Sui sentieri che portano alle vigne c'è già un'armonia di colori offerta da bellissime rose ed invitanti “balot” di paglia per sedersi  e consumare “merende snoire”.

Già per l'attuale “ferragosto” sono arrivati turisti stranieri che non hanno avuto difficoltà a trovare l'azienda perchè tutti i costiglionesi sono disponibili per fornire le giuste indicazioni e se si tratta di stranieri per facilitarli sono immediatamente a disposizione per accompagnarli. 

Ed ecco il racconto di un turista che nei giorni scorsi, dopo aver parcheggiato l'auto sulla piazza del paese ha chiesto informazioni ad una signora per trovare l'azienda agricola il “Castlet”.  Dopo aver dato le giuste informazioni sulla strada da percorrere la donna ha detto: “Mi dispiace non poterla accompagnare....”  Sulla strada, come ci ha raccontato Mariuccia, il turista ha poi trovato due giovani motociclisti che si sono immediatamente prestati per accompagnare lo straniero all'azienda.

L'azienda ha anche viti storiche. Un esempio: la grande vigna di Chardonnay dedicata a Filippo Antonio  Asinari  Marchese di San Marzano e Costigliole, vissuto dal 1767 al 1828.

Ancora oggi i viticoltori piemontesi  dovrebbero dire un grande grazie a questo personaggio nobile al servizio sia dei Savoia che di Napoleone. Asinari ha portato  sulle colline di Costigliole le  barbatelle  di Chardonnay acquistate in Francia nei famosi vivai  di  Montrachet. È ancora bene ricordare che il grande personaggio sia come impegno militare che quello di fine diplomatico  amava veramente le colline di Costigliole. Nella sua biografia si legge: “Appena poteva correva alla sua azienda  per dare ai viticoltori le giuste direttive per le coltivazioni e per sperimentare l'impianto di nuove barbatelle come il Brachetto o meglio il “Bracquet di Nizza Marittima” impiantato a Costigliole nel primo decennio del 1800”