Antica famiglia
Siamo su queste colline da secoli. C’è un atto notarile con data antichissima: 13 luglio 1198. In quel giorno d’estate tal Guglielmo de’ Burri giurò patto di fedeltà al libero comune di Costigliole. La famiglia aveva una cappella dedicata nella chiesa parrocchiale segno di potenza e rispetto. Nel XVII secolo, vari documenti attestano i legami del gruppo familiare dei Borio e gli Asinari, i signori di Costigliole. A suggellare l’intesa anche un matrimonio tra Giovanni Borio ed Eleonora, figlia di Michele Asinari.
Ricordiamo anche qualche artista in famiglia come Giuseppe Borio, abile intagliatore della metà dell’800. E’ opera sua la croce in legno dell’altare maggiore della parrocchiale. I vasti possedimenti terrieri portano all’indicazione toponomastica del bricco dei Borio.
In località Loreto, grazie al beneficio del sacerdote Giovanni Borio, fu costruita la cappella dedicata a Santo Stefano. Vi è conservato anche lo stemma di famiglia: azzurro traversato da banda argento con leone nero dalla lingua rossa. E’ inserita nel libro di Paolo Prunotto sulle edicole e le cappelle campestri di Costigliole d’Asti. A Cascina Castlèt, i Borio ci sono da generazioni. La cantina è nata proprio accanto alle vigne del marchese Filippo Asinari di San Marzano, uno dei pionieri della moderna viticoltura in Piemonte. Fu il primo a far coltivare varietà francesi come lo Chardonnay. Lo storico Gianluigi Bera conferma che il primo Chardonnay impiantato in Italia fu quello sulla collina del Castelletto. Soprattutto il marchese fu il primo ad aprire la strada delle esportazioni di “bottalini” di vini costigliolesi, via mare, addirittura in Sud America già nel 1819.
Ne parlarono le gazzette del tempo e fu un successo.
Da queste parti la vena della ricerca viticolo-enologica e la voglia di far conoscere al mondo i propri vini non si è più esaurita.